Binario Chicory (Metodo D. Kramer)
Con il metodo Kramer ogni singolo fiore può rappresentare un disequilibrio transitorio OPPURE, e questo è l’aspetto più interessante e originale che questo metodo ci offre, può essere letto all’interno di una “TRIADE” che esprime una dinamica interiore.
Come sempre partiamo dal guaritore per spiegare la dinamica tra i Fiori all’interno del Binario.
Chicory è uno dei 12 Guaritori, Kramer lo chiama FIORE DI COMUNICAZIONE, è portatore dell’energia dell’amore disinteressato ed incondizionato; un amore la lascia all’altro la libertà di “essere ciò che è”. Ma quando Chicory è in disequilibrio la sua capacità di amare diventa un vincolo distruttivo e fortemente condizionante per l’altro.
La persona Chicory assume un atteggiamento manipolativo e pretende di controllare la vita di chi ama.
Se questo disequilibrio permane nel tempo e, soprattutto, quando le persone affettivamente importanti incominciano a prendersi i loro spazi di autonomia e di vita indipendente; ecco subentrare, come FIORE DI COMPENSAZIONE, lo stato RED CHESTNUT nel quale si continua ad esercitare un controllo attraverso una eccessiva preoccupazione per i propri cari.
Si ha, quindi, sempre bisogno di sapere dove sono e cosa stanno facendo le persone care, si ha sempre il timore che possa loro succedere qualcosa di brutto.
Questo stato di allarme e di preoccupazione continua giustifica il controllo che viene esercitato sugli altri.
Questo stato di forte tensione sfocia prima o poi in Honeysuckle, FIORE DI DECOMPENSAZIONE, dove il passato viene rimpianto come un oasi felice; quando i figli erano piccoli e la simbiosi con loro non era minacciata da nulla, quando il mondo affettivo poteva essere controllato molto più facilmente.
Kramer collega questo binario al Meridiano di Polmone della Medicina Tradizionale Cinese relato all’elemento Metallo.
Il Meridiano di Polmone è maggiormente attivo dalle ore 03 alle ore 05
Per una più articolata e completa comprensione del Metodo Kramer consultare i libri di questo autore riportati in bibliografia.
© Enrica Rame
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